Si chiama buccellato ma non è quello classico già conosciuto. Sono dei dolci ripieni di mandorle o fichi e ricoperti da una glassa bianca (o zucchero a velo se non hai voglia di farla) e si fanno nel mio paese. La ricetta è nel ricettario di mamma ma per farli ci vuole davvero tanta pazienza!! 😋
Ho comprato questo libro qualche settimana prima dell'apertura della Nuova stagione Greenapes… che coincidenza!! Ho pensato a quello che avrei letto nel periodo natalizio. I paesi del nord mi hanno sempre attratta, non so perché! Quindi, per la sfida, lèggerò tutte le fiabe, ma non adesso!! 😆
🍊 Pan giallo romano – Ricetta tradizionale
Ho pensato tanto a una ricetta e ho scelto un dolce molto amato da mia nonna che prendiamo dal panettiere. Si chiama Pantramvai è originario della brianza ma diffuso anche nel milanese. Deve il suo nome al fatto che fosse dato come resto del biglietto del tram. É un pane con l'uva, in cui l'uvetta praticamente supera il peso della farina, c'è un vero e proprio disciplinare per la sua produzione. Ricorda un panettone rustico ma è ugualmente buonissimo!
Foto dal web https://conventomonterosso.it/ricetta/pan-tramvai/
C'è un altro albero in casa di cui vorrei condividere la storia.. lui è piuttosto speciale perché è stato l'albero del mio mini monolocale padovano (20mq) quindi perfettamente proporzionato ad esso, in un Natale solotario per motivi di lavoro. Acquistato a un mercatino e creato da un ragazzo con autismo che ha trovato nella falegnameria una modalità di espressione. É piccolo ma per me davvero prezioso!
Questo albero di Natale era dei miai genitori, finché ero bambina lo decoravamo in casa, poi l'arrivo di Cleo una giovane e allegra cagnolina a far compagnia alla calma e vacchia Luny ha scombussolato la routine e padre ha iniziato a mettere le luci solo su un piccolo cipresso che teneva in vaso a bordura del balcone. Quindi per un po' l'albero è stato nella sua scatola nel sottotetto.. poi montato a metà per qualche anno é stato l'albero a lavoro da mia mamma e infine da 8 anni è diventato il nostro. Ora è montato per intero, decorarlo con i bambini é stato un po' come quando era arrivata Cleo 😵💫 ma alla fine ce l'abbiamo fatta 💪🏼 e anche se é un po' spelacchiato, qualche ramo non è proprio perfetto, luci e addobbi riescono comunque a rendere il suo fascino ipnotico.
Un dolce tipico di questo periodo, originario in particolare delle valli del Natisone, è la gubana. É un dolce lievitato ripieno di noci e uvetta. In passato veniva realizzato anche in casa, adesso è più raro farlo a casa ma viene soprattutto acquistato in pasticceria o al supermercato Esiste anche in versione più piccola, gli struky. Io non li mangio ma a mia mamma piacciono molto
Avevo bisogno di un quaderno e ho trovato questo a casa, mia mamma ci prendeva tutte queste cose sperando che imparassimo a disegnare o di risvegliare una qualche attitudine creativa che però è inesistente 😅 Non mi piaceva molto la copertina allora ho usato dei ritagli di una vecchia rivista per cambiare la copertina, adesso è pronto per essere usato!
Non abbiamo un vero e proprio dolce natalizio stile "panettone" nella zona in cui abito, però in inverno si è soliti a cucinare i Buslanein, dei tipici biscotti piacentini dall'aroma al limone.🍋
Ecco a voi la ricetta!
Ingredienti: - 500g di farina - 80g di burro - 120ml di latte - 100g di zucchero - buccia grattugiata di 2 limoni non trattati - un pizzico di sale
Procedimento: Per prima cosa è necessario preparare un impasto con la farina, il sale, lo zucchero, il burro fuso, le bucce grattugiate e il latte. Bisogna poi lasciar riposare l’impasto per una mezz’ora ricordando di coprirlo con una pellicola. A questo punto potete creare filoncini di circa 8⁄10 centimetri di lunghezza e di 1,5 centimetri di diametro per poi chiuderli facendoli diventare delle piccole ciambelle. Disponetele su una teglia rivestita con la carta da forno e infornate a forno caldo a 180°C per circa 15 minuti, dopodiché abbassate la temperatura a 160°C per altri 10 minuti scarsi.
Da noi il dolce tipico è lo Zelten, una torta con "poco" impasto e taaaanta frutta secca! 🤩 Mandorle, noci, pinoli, canditi (opzionali), fichi secchi… e ogni famiglia ha la sua ricetta: più alto, più basso, con più impasto o più frutta secca, con l'aggiunta di un bicchierino di grappa o senza… con gli anni ho imparato ad amarlo!
A Natale da noi non può mancare la mostarda, una "salsa" tipica a base di frutta fresca, zucchero, miele e senape.
A me piace quella a pezzettoni, ma in Veneto ne hanno un tipo frullato.
Solitamente la acquistiamo pronta. E' deliziosa.
"El less e la mustarda" il lesso e la mostarda.
Io la gusto anche da sola!
Infatti mio marito 'veneto' ricorda ancora il mandarino della mostarda che si apprestó a mangiare in un sol boccone….per poi rimanere senza papille gustative per il resto del pranzo 😂
Grazie come sempre per le importanti riflessioni che ci proponi! E anche per gli articoli per approfondire
La nostra ricetta delle feste è il salame di cioccolato. 🍫 Per tutto l'anno conserviamo il fondo dei sacchetti di biscotti in un vecchio Tupperware: per le feste il contenitore è pieno e pronto ad essere svuotato per seguire la ricetta il giorno della Vigilia.
🎄 9 Dicembre – Ricetta Natalizia della Tradizione Le tradizioni culinarie raccontano chi siamo: i nostri luoghi, le nostre storie, la nostra memoria. E a Natale, ogni piatto profuma di ricordi. ✨
👩🍳 La missione di oggi: Condivido una ricetta natalizia tipica del luogo in cui vivo: il Tortello Cremasco, un piatto che sorprende per la sua combinazione unica di sapori dolci e salati — simbolo autentico della cucina cremasca.
🍽️ La ricetta del Tortello Cremasco:
Ingredienti per la pasta: – 400 g di farina – 4 uova – 1 pizzico di sale
Ingredienti per il ripieno (versione tradizionale): – 150 g di amaretti – 100 g di uvetta ammollata – 50 g di cedro candito tritato – 50 g di mostaccino cremasco (o un biscotto speziato simile) – 1 tuorlo – 80 g di grana padano grattugiato – 1 pizzico di noce moscata – 1 cucchiaio di marsala o grappa (facoltativo) – Sale q.b.
Procedimento:
📜 Perché è speciale per me: Il Tortello Cremasco è più di una ricetta: è un racconto di famiglia, una tradizione che passa di mano in mano. Ogni anno ritrovo questi sapori unici che sanno di casa, di festa e di identità.
🌱 Mini curiosità: Molte ricette tradizionali nascono come piatti anti-spreco. Anche il tortello cremasco, con il suo ripieno fatto di ingredienti conservabili e recuperati, racconta proprio questo: la capacità di trasformare ciò che si ha in un piatto speciale.
📸 Ecco la foto della mia ricetta di oggi — un piatto di pura tradizione cremasca!
Mamma mia che buoni i tortelli cremaschi🫠🫠🫠
Grazie alla natura che ci dona e ci permette di vedere questi paesaggi meravigliosi. Mi sono trasferita in Toscana perché molto simile alla mia isola per clima, colori e paesaggi. Mi sento a casa anche per questo. Ci sono cresciuta in mezzo alla natura e non capisco come la gente possa concepire l'idea di distruggerla per profitto.
Il mio alberello di Natale l'abbiamo progettato e relalizzato noi con un foglio di cartone. A volte ci aggiungiamo le luci, a volte lo lasciamo più spoglio, in compagnia di qualche altra decorazione home made.
Ho finito il maglioncino che ho fatto con i gomitoli presi su Vinted, sono molto contenta del risultato e il filato è morbidissimo!
Avevo fatto ieri questa sfida ma non mi è stata assegnata. Riprovo con un albero mio! È un olivo dell'orto di mio padre. Quest'anno, che abbiamo fatto tantissimo olio, le richieste sono inferiori 😞
Le ricette di Natale da noi sono spesso con la carne, ma da qualche anno a casa propongo alternative vegetariane o vegane. Queste sono polpette di lenticchie che riscuotono molto successo
A coupon code worth 1.000 TWIN."
Un premio nuovo!!
Non ho mai voluto un albero vero o finto e per questo tanto anni fa ho scelto questo modello, che ho preso usato, stilizzato che è pratico da riporre e non occupa molto spazio! L'idea è piaciuta molto a mia suocera e ora lo abbiamo uguale :)
"Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d'arte che si possa desiderare"
Andy Warhol 🧑🎨🌎💚
🎞️🌳📸 "il Sale della Terra"
Un documentario nel quale vengono approfonditi i progetti di fotografia umanistica del fotografo Sebastião Salgado sull'America Latina (The Other Americas), sulle drammatiche condizioni dei popoli africani (Sahel: The End of the Road), sulle condizioni dei lavoratori in giro per il mondo (Workers), sulle grandi migrazioni umane (Migrations) ed infine sugli angoli del pianeta non ancora contaminati dalla modernità (Genesis). Salgado racconta anche del progetto che porta avanti assieme alla moglie di riforestazione della Mata Atlantica.
Venti di Terra associazione culturale e Centro di Azione Nonviolenta bel Podere Il Poggio Gricigliana (PO)
Il nostro albero di Natale é la nostra pachira acquatica, gli anni precedenti la addobbavano con palline leggere e dacorazioni di carta ma abbiamo capito che il peso degli addobbi seppur minimo la faceva soffrire😢 per cui quest’anno così, ‘al naturale’🎄🥹✨
Il dono piú bello che abbiamo da due anni é comunque già sotto l’albero di Natale😍😴🐶🎁
🎄 8 Dicembre – La storia del mio albero di Natale Oggi celebriamo una delle tradizioni più amate di questo periodo: l’albero di Natale. Ogni albero ha una storia diversa… e questa è la mia. 🌲✨
💚 Quando l’ho scelto: Ho scelto il mio albero qualche anno fa, in un piccolo vivaio locale, proprio l’8 dicembre. Cercavo un albero che fosse bello, sì… ma anche sostenibile. È stato amore alla prima vista: semplice, profumato, “vero” nel senso più autentico.
📍 Da dove arriva: Proviene da un coltivatore della mia zona, che gestisce il terreno in modo responsabile e che ogni anno ripianta più alberi di quanti ne venda. Una piccola filiera locale, fatta di cura e stagionalità.
🌱 Perché questo albero: Ho scelto un albero vero perché, se coltivato localmente e poi ricompostato o ripiantato, ha un’impronta ambientale più bassa rispetto alla maggior parte degli alberi sintetici. E ogni anno, quando lo preparo, sento che sto portando in casa un pezzo di natura… non plastica.
🎁 Mini curiosità: Un albero vero, se locale e gestito in modo sostenibile, può avere un impatto ambientale minore rispetto agli alberi finti che durano per anni… ma che spesso finiscono nei rifiuti.
📸 Ecco il mio albero — condivido la sua foto con orgoglio (e magari entra anche nel contest!)
Non avendo ancora avuto l'opportunità di ammirare l'aurora boreale di persona, ho deciso di immergermi nel mondo affascinante dei suoi miti e delle sue leggende. Tutte le storie erano belle e stimolanti, ma, come spesso accade quando si cerca, ho trovato qualcosa di inaspettato: il primo resoconto storicamente accurato e non mitologico dell'Aurora Boreale. Si tratta del "King's Mirror" (Kongespeil), un codice etico norvegese risalente al 1250 circa. A differenza delle credenze superstiziose dell'Europa centrale, questo testo, estremamente sobrio e concreto, descrive le aurore come fenomeni naturali (ancora inspiegati) chiamandole Nordurljos (Luci del Nord). La descrizione è vivida: «… appare come la fiamma di un fuoco intenso visto da lontano. Strali appuntiti di disuguale e variabilissima grandezza dardeggiano verso l'alto nell'aria, così che ora l'uno ora l'altro è il più alto, e la luce ondeggia come una vampata splendente… e talvolta sembra sprigionare scintille come un ferro incandescente estratto dalla forgia. Come la notte termina e si avvicina l'alba, incomincia a impallidire e scompare quando prorompe il giorno… Noi non sappiamo nulla della natura delle Luci del Nord, ma l'uomo saggio propone idee e semplici congetture, e crede solo in ciò che è comune e probabile (e qui seguono una serie di teorie basate sul fatto che le luci del nord sono più comuni in alcuni luoghi che in altri)..». Tratto da: https://ilcrepuscolo.altervista.org/ Foto: https://travel.thewom.it/content/uploads/sites/4/2021/11/GettyImages-1278376286.jpg
Quest'anno non abbiamo ancora fatto l'albero e adesso fuori è buio quindi non posso fotografarvi l'alberello che addobberemo quest'anno, metterò una foto più in là. L'albero che avevamo usato l'anno scorso è morto, lo avevamo da molti anni (più di cinque di sicuro) ed è finito nel compost. Per quest'anno abbiamo deciso di addobbare un alberello piccolino che mettevamo sempre fuori dalla finestra della mia camera, sarà molto più piccolo del precedente ma non volevamo comprarne un altro 🌲
Quando fuori fa freddo, il salotto è il posto più accogliente che ci sia. Il caminetto acceso è perfetto per questo: non solo scalda tutto l'ambiente, ma mi regala una vera e propria pausa dalla giornata. Adoro il profumo della legna, il suono del fuoco che scoppietta piano e la luce calda e morbida che rende ogni cosa più dolce. Sono i momenti in cui apprezzo di più le cose semplici della vita. Qui non c'è nessuna fretta, solo tanta calma e un profondo senso di benessere. Mi siedo comodo, respiro a fondo e mi lascio avvolgere dal calore. Questo è il mio rifugio, il mio promemoria personale per rallentare. Cosa c'è di più Hygge di così?
É ancora un work in progress però questo è l’albero che ha comprato mia mamma quando sono nata. Lo chiama “albero rosa” e non è mai mancato a casa l’albero dedicato a me. È addobbato con palline handmade.
Un pomeriggio di fili intrecciati, creatività e sorrisi proprio nella nostra Prato, città simbolo del tessile.
Grazie a chi da quest’estate crede in noi e in questo progetto: ci stiamo mettendo davvero cuore e anima ❤️
Benedetta e Sara di Nido Artistico. #merendinoartistico #ecolab #artigianato #riciclocreativo #Prato
Top!
L'albero pazienza! Non ci pensare. Ora l'importante é lei. In "bocca al lupo" per tua nonna.
Oh noooo
Quando sento di aver bisogno di staccare vengo al sentiero della Vaccheria di Caserta…nonostante abbia luoghi più vicini (esempio il parco della reggia) nel verde in cui andare, non so perché ma sento la tentazione di venire qui… è un sentiero abbastanza frequentato ma non caotico, è semplice però ti impegna, e ti circonda di bellezza…Quando vengo qui mi sento subito meglio In foto la veduta di S.Leucio
Oggi una passeggiata nel meraviglioso parco della Reggia…mi piace vivere questo posto in compagnia: ogni tanto vado con una delle mie più care amiche e tra i km di camminata escono fuori fiumi di parole ❤️
L'altro giorno in dispensa ho visto un pacco di piselli decorticati e, dopo molto tempo, ho deciso di provare ad auto produrre il tempeh! Non l'avevo mai fatto di piselli, l'aspetto è ottimo a pranzo lo assaggiamo
anche a scuola da noi c'è stato l'emporio solidale
Sono sempre belle quelle decorazioni, potresti sempre tenerle appese, è stato un gran lavoro e il risultato è ottimo✨
Ma La meraviglia di questo posto?
Tanto bello e tanto desiderato da chi è malato di potere!
É vero, la meraviglia di un posto così incontaminato lascia senza parole… ed è proprio questo che lo rende così vulnerabile agli interessi di chi vede nella natura solo una risorsa da sfruttare. Dovremmo tutti imparare a meravigliarci senza voler possedere, proteggendo ciò che rende unico il nostro pianeta.
Sapere che esistono realtà serie e che tutelano qualità, persone e trasparenza è confortante considerato quello che succede nel mondo con il fast fashion. Meno cose ma migliori e durature dovrebbe essere il motto di tutti. Speriamo prima o poi lo sia!
Prima di lui l'albero era vero, lo prendevamo e riportavamo indietro dopo le feste. Poi un anno non lo hanno ripreso e abbiamo deciso (io e la mia coinquilina) di prenderne uno finto. La coinquilina si è trasferita e lui è rimasto con me. Lo decoro ormai da quasi 20 anni, è un po' più spelacchiato ma va bene lo stesso. Per casa mia, che è minuscola, la dimensione è perfetta.
Non ho mai partecipato ad uno swap organizzato.. come swap… ma sì mi capita spesso di scambiare vestiti o altri oggetti con amici, conoscenti… Ma anche estranei, faccio parte di un gruppo whatsapp locale di scambio completamente gratuito in cui vengono messi oggetti, vestiti ma anche capacità… tutto gratuitamente e dove si possono fare anche delle richieste. Nella seconda foto un cappellino che ho preso come dono da un'amica a cui non serviva più, nella prima il gruppo di whatsapp… Che potrebbe essere definito uno… Swap virtuale permanente….
🎄 7 Dicembre – Swap Time! Oggi ho scelto un modo divertente e leggero per dare nuova vita agli oggetti: lo swap! Un’occasione perfetta per rinnovare senza comprare, condividere ciò che non usiamo più e scoprire cose nuove… senza produrre rifiuti.
♻️ La missione di oggi: Ho partecipato ad uno swap di vestiti e decorazioni. È incredibile vedere come ciò che per qualcuno è un “avanzo” possa diventare il tesoro perfetto per qualcun altro. Abbiamo portato capi in buono stato, addobbi che non usavamo più e qualche oggetto di stagione: tutto pronto per trovare una seconda vita.
💬 Com’è andata: L’atmosfera era super positiva: chiacchiere, consigli, piccoli scambi che sembravano regali. Lo swap è davvero un modo semplice per risparmiare, ridurre gli sprechi e allo stesso tempo creare connessioni nella community.
🌱 Mini curiosità: Uno swap può raddoppiare la vita degli oggetti, riducendo sprechi e produzione di rifiuti. Un gesto leggero… con un impatto grande.
📸 Ecco la foto della mia esperienza di oggi!
Qualche anno fa ho partecipato ad uno swap party poco prima di andare a convivere con Clara. Ho ceduto le mie lenzuola da una piazza e mezzo e qualche indumento per prendere splendidi jeans Levis che tuttora ho con me👖🔁