Ve lo ho già raccontato degli schiaccianoci che abbiamo creato a scuola e che sono esposti al villaggio di Natale Conegliano … venerdì prossimo andrò ad ammirarli e non vedo l'ora!!
Francamente nel mio quartiere non conosco un'associazione in particolare, cercherò di informarmi… Forse @Andrea Campinoti ne conosce qualcuna qui del quartiere. Però mi piace seguire e quando posso partecipare alle attività del Centro La Pira che si occupa di fornire assistenza, sanitaria, legale ecc… aiuto agli studenti provenienti da fuori dell'Europa con una particolare attenzione a quelli che provengo da zone di guerra. Ecco in foto la ultima iniziativa per queste festività…
La flora dei massicci montuosi scandinavi è unica. Gli alberi si trovano prevalentemente nelle profonde valli principali, spesso agricole all'inizio, mentre le valli laterali sono ricche di arbusti. Sui pendii, le foreste storicamente gestite lasciano il posto ai boschi originali, dominati dal pino silvestre e dalla betulla pubescente. Tra i 600 e gli 800 metri (limiti variabili in base all'esposizione), troviamo i boschi di betulla montana. Al di sopra si estende la macchia alpina, faticosa da attraversare ma vitalissima! Ospita diverse varietà di salice, betulle nane e ginepri. In estate, con quasi 24 ore di luce, le foglie e gli amenti nutrono una miriade di insetti, che a loro volta sostengono i passeriformi migratori. Curiosità: l'identificazione dei salici è difficile per via dei numerosi ibridi che formano incrociandosi regolarmente. Una specie particolarmente interessante, specialmente in vista del periodo natalizio, è l'abete rosso norvegese. Questi abeti non sono così diffusi come il pino nelle valli circostanti e sono quasi sempre introdotti o rinselvatichiti. Si trovano fino a 500 metri di quota e possono vivere fino a 200 anni. I fiori maschili giallo-viola e le pigne femminili erette viola compaiono a maggio. Queste pigne viola vengono fecondate e, entro ottobre, diventano mature, marroni, lunghe 12 cm. I semi contenuti nelle pigne vengono persi e dispersi dal vento l'anno successivo. Tratto da: https://scandinavianmountains.com/flora-fauna/trees-shrubs/index.htm
Barbagianni: storia di un nome Per secoli non c’è stata una distinzione molto netta fra i barbagianni e gli altri rapaci notturni, tanto che in molte lingue (soprattutto nell’inglese, che usa il generico owl), non esiste un termine specifico per indicarli. La loro classificazione individuale risale al 1769 e si deve al naturalista tirolese Giovanni Antonio Scopoli, che nelle sue Anni Historico-Naturales attribuisce loro il nome scientifico di Strix alba. Studi condotti nei secoli successivi portarono alla differenziazione dei vari generi dei rapaci, dimostrando che i gufi comuni (del genere Strix) sono ben distinti dai barbagianni, i quali finiscono in una nuova categoria denominata Tyto (dalla parola onomatopeica greca per dire “gufo”, τυτώ) con l’attributo alba (dal latino “bianco”) per via del piumaggio candido. Ancora più travagliata è l’origine del nome comune barbagianni, la cui etimologia è tuttora incerta. L’ipotesi più probabile è che l’espressione sia un composto derivante dal latino barba, “peluria”, e gena, “gote”, in riferimento alle piccole piume sparse attorno agli occhi di questi uccelli. https://www.lipu.it/news/verita-e-leggende-sul-barbagianni
Il negozio equosolidale qui vicino ha organizzato una vendita speciale di panettoni a sostegno di un progetto di accoglienza, domenica c'è una raccolta di giocattoli che poi saranno regalati organizzata da un'associazione di volontariato, le iniziative non mancano!
Ieri è stata la Giornata Internazionale della Montagna
Un po' mi é dispiaciuto non poter essere andata in montagna a fare un bel trekking rilassante ma essere dovuta andare a scuola (a perdere del tempo perché abbiamo avuto 4 ore buche).
Comunque sia per me la montagna é un posto in cui ritrovo silenzio (sia interiore che esteriore), riposo, un rifugio sicuro (anche se sicura non è). L'amore per la montagna e il trekking mi ha portato a conoscere una nuova passione ovvero l'arrampicata.
Dopo l'infortunio alla caviglia credevo non mi sarei più ripresa fisicamente e mentalmente per fare sport, e invece è arrivata la montagna, in silenzio e mi ha sussurrato di rialzarmi e vivere. Vivere veramente, non sopravvivere come ho fatto per tanti anni. "Lo studente deve essere sempre performante" oppure "L'atleta deve allenarsi almeno 4 ore a settimana per essere sufficientemente preparato e performante"…. Ma io mi ero rotta di queste imposizioni.
Certo, la boxe mi ha insegnato la disciplina, ma la montagna mi ha insegnato la resilienza e la resistenza… Cose non da poco.
Senza la montagna non saprei come avrei fatto, per questo la ringrazio tutti i giorni per quello che fa anche se non lo saprà mai.
Viva la montagna, sempre. 🏔️
🎄 12 Dicembre – Coltivare sostenibilità… insieme! 🌱✨
La sostenibilità cresce quando nasce dalle nostre comunità. Oggi voglio condividere un luogo speciale della mia città: Spazio Oltre, un’associazione che durante il periodo natalizio organizza attività sostenibili come swap, laboratori creativi, workshop e incontri dedicati al riuso e alla consapevolezza.
È uno di quei posti che ti fa sentire parte di qualcosa: qui le persone si incontrano, imparano, creano e scoprono nuovi modi per vivere il Natale in modo più responsabile. Partecipare a iniziative così non solo riduce l’impatto ambientale, ma aumenta il senso di comunità, portando le persone a riavvicinarsi al proprio territorio ✨
Siccome la compagna di mio padre usa molto queste cose che a casa mia non usiamo le ho preparato una sportina piena di prodotti (scaduti da poco) che sono sicura apprezzerà!
Il comune dove abita mio papà (Pianoro) organizza tantissime attività, tra cui questa. I trekking nella sua zona non mancano, infatti spesso queste attività sono trekking
AVVENTO SOSTENIBILE GIORNO 8
PER CHI HA LA PAZIENZA DI LEGGERE.. Penso sia un bel racconto ☺️
Quando ho letto il contenuto di questa sfida non mi ci è voluto molto per focalizzarmi sull’albero di Natale della mia vita che piú potesse rappresentare un'idea di sostenibilità… Il problema è che cercarne un’immagine (che non ero certa di avere!) mi ha stretto il cuore, sfogliando libretti portafoto con istantanee di tante persone che non ci sono più, soprattutto mio Papà buonanima 😭💔
Avrei potuto benissimo scegliere l'unica fotografia degli anni ‘80 con un particolare albero atipico, di quando mia sorella ed io eravamo bambine (ci siamo entrambe nella foto che non vedrete, e dato che il protagonista deve essere la pianta ho evitato 😁). Dico “atipico” perché mio Papà, amante dell’ambiente com’era, non sradicava alcun abete, bensì recuperava qua e là un tot di rami nel nostro scosceso bosco (ai miei avi erano capitati terreni nelle zone più scomode da raggiungere e in versanti male esposti 😅). Quindi li legava tra loro come riusciva e li faceva stare in piedi in un secchio o vaso con pietre o terra; dopo l’Epifania ovviamente il tutto veniva riciclato in modo naturale (compostaggio, se non addirittura fatto seccare e utilizzato a tempo debito come legnetti da ardere, sebbene l’abete o il pino non siano graditi ai tubi delle stufe casalinghe, e soprattutto agli spazzacamini).
Oppure avrei potuto pubblicare l’immagine di uno dei (piccoli) abeti che dai primi anni 2000, sino a Natale 2008, prendevamo da Ikea per poi riportarlo dopo le feste, così che potesse essere avviato al compostaggio; ma volevo individuare qualcosa di particolare…
Ed ecco perché vi presento la soluzione più sostenibile fra quelle sperimentate dalla mia famiglia d’origine in 31 anni di mia vita: l'addobbo (molto sobrio, fin troppo!) di un albero vero, nel giardino sotto casa, senza nemmeno luminarie ma solo con palline e festoni, naturalmente recuperate e riutilizzate in seguito 🎄💚
Correva l’anno 2000, Dicembre 2000 🥲
Nella foto che vedete c’è un qualcosa di più che rendeva quell’albero particolare… La galaverna! Non so se si noti nella foto, ma se i rami vi sembrassero cadenti è perché erano appesantiti dai candelotti di ghiaccio di un importante gelicidio che ci fu durante le feste, anche a cavallo dell’anno nuovo 🥶
Allora sì che il meteo ci regalava dei veri inverni…
Ma c’è un altro motivo per cui tengo particolarmente a questa foto: mostra la thuja del cortile della mia casa familiare (in particolare una Thuja occidentalis, o Cedro bianco), la cupressacea che un’amica di mia mamma le regaló una trentina di anni fa, appunto, e che mio papà interró 🌿🌲
E sì @MartinaNoor, so cosa stai pensando 😊 È proprio l’albero (ora alto più del tetto della casa bifamiliare) che mio zio Lino (da me definito Vercingetorige) qualche settimana ha menomato, eliminando (senza chiedere alcun parere) buona metà dei rami partendo dal basso… 🙈
Sono felice di aver trovato questa foto 😍 Mi ha acceso bellissimi ricordi anche se con tanta nostalgia, anche. 🥺🥲
Milàn l'è un gran Milàn: nel web ci sono vari indirizzi per uno swap.
Questo è uno:
https://www.instagram.com/swapinthecitymilano /
Nella mia zona (periferia est) c'è il mercatino ogni sabato, mentre la Parrocchia organizza la tradizionale pesca di beneficenza e il mercatino solidale nella Chiesa Antica.
Questo anche nei paesi limitrofi: cartelli informativi o semplicemente il passaparola danno il loro contributo. Bisogna solo prestare attenzione!
Anche quest'anno mi sono iscritta a Veganuary! Vi lascio il link qui, magari può essere comodo: https://veganuary.essereanimali.org/
Questo è il nostro alberello piccolo che ha compiuto 11 anni. 🥳 Abbiamo iniziato a scrivere dei pensieri sulle palline appena comprato, poi di anno in anno le frasi si sono moltiplicate e questo è il primo anno in cui anche nostra figlia si è firmata, con sua estrema soddisfazione. L'anno scorso il puntale è caduto, per fortuna si è staccata solo una parte della base quindi risulta più corto ma ancora perfettamente utilizzabile. 💪🏻
che bella tradizione 😍
grazie per la condivisione! (“obiettivo” si scrive con una sola B 😉)
Ottimo post! 👏 Hai riassunto molto bene la situazione attuale: la domanda energetica cresce, l'UE sta lavorando duramente, ma il divario rispetto agli obiettivi 2030 resta significativo. Interessante anche il confronto tra Parsi: Irlanda e Austria stanno correndo più degli altri, mentre nel complesso la riduzione dell'8,1% è ancora lontana dall'11,7% prefissato.
📵 La mia ora hygge senza notifiche
Oggi ho dedicato un’ora intera solo a me, senza suoni, vibrazioni o schermi. Ho messo il telefono in modalità aereo e sono uscita a fare una camminata lenta. L’aria fresca, i piccoli rumori della natura e il ritmo dei miei passi mi hanno riportato nel qui e ora.
A un certo punto mi sono fermata su una panchina, semplicemente a osservare: le persone che passavano, il cielo che cambiava colore, i dettagli che normalmente mi sfuggono. È incredibile quanta pace si ritrovi quando si lascia che il mondo digitale resti in pausa per un momento.
Quest’ora offline mi ha fatto respirare più a fondo, rallentare e ricordarmi che il presente è il luogo più prezioso da abitare.
🌱 Consiglio sostenibile: meno tempo online significa meno consumo di server… e più energia per la vita reale.
Questa è una piccola sfida che vinco alla grande, rido!✨
Per quanto riguarda le luci natalizie, in casa abbiamo solo quelle poste sull'albero che mettiamo per "completezza" ma che accendiamo - se ci va - solo durante qualche cena domenicale. Altrimenti, l'albero di Natale resta sempre spento!🎄
A prima vista sembra una pallina scintillante di Natale? Sorpresa! È la cuccia del nostro Speedy, che adora farsi illuminare dalle sue lucine lampeggianti. Si posiziona sempre con il musetto fuori per godersele al meglio! Per quanto riguarda l'esterno, ho ridotto le luminarie (visto che alcune si sono rotte) e installato dei pratici temporizzatori per risparmiare energia.
Messaggio del Mercato Contadino Perugia di Campagna Amica. 💛La cucina italiana non è solo cibo: è cultura, storia, memoria, famiglia. 📌Domani, dalle 11:00 alle 12:30, al Mercato Contadino Perugia celebriamo il suo riconoscimento come patrimonio UNESCO, con un percorso dedicato ai sapori e alle tradizioni che ci uniscono. 🇮🇹Un appuntamento per scoprire, assaggiare, imparare e sentirci parte di qualcosa che appartiene a tutti noi.
Vi aspettiamo!
Ahah soluzione pratica e a impatto zero! 😄 A volte basta avere i vicini “luminosi” per godersi l’atmosfera senza dover attaccare nemmeno una presa. E in casa ognuno fa come si sente: minimalismo natalizio promosso! 🎄✨
Essendo di Bologna a Natale non possono mai mancare i mitici: Tortellini in brodo.
Per il brodo: 1 cappone o gallina + 1 pezzo di manzo 1 sedano, 1 carota, 1 cipolla
BONUS ricetta natalizia Islandese 🇮🇸
Laufabrauð (pane decorato di Natale)
È un sottilissimo “pane” fritto, spesso decorato con motivi geometrici tradizionali.
Ingredienti (circa 20 pezzi) - 500 g farina - 1 cucchiaino di sale - 1 cucchiaio di zucchero - 50 g burro - 250–300 ml latte caldo - Olio per friggere
Porto ad una cena con amici questa torta salata vegana con hummus, patate e cipolle
Siccome ci stiamo avvicinando alle feste vi lascio il link per il mio profilo Vinted dove potrete trovare tante idee carine per i vostri regali sostenibili.
Non so se vale come swap: Questi accessori li avevo confezionati per il 4^ compleanno di mia nipote con pezzetti di recupero, ora che lei ha ampiamente superato l'età dei travestimenti li ha a sua volta donati a mia figlia
Il nostro timer è stato prestato all'albero condominiale perché la nostra vicina lo accendeva la mattina quando usciva per andare in ufficio e la sera prima di andare a letto doveva scendere apposta per spegnerlo; il timer invece ci permette di accenderlo nel pomeriggio e di far si che si spenga in automatico. L'albero sul nostro balcone invece ha le luci collegate a una multipla così che anche i bambini lo possano accendere/spegnere come un normale interruttore.
è un'opzione! 🤣
evviva!!!!!!
Che bello! Ne sono contenta! Quando ho letto che oggi eravate a Milano ero curiosa di vedere cosa avreste mangiato 😋
nascondere l'elefante nella stanza. Non spreco altre parole
Abbiamo sostituito, negli anni, le luci che avevamo da tanto tempo con luci a led per consumare di meno. Non le teniamo molto accese però, quelle dell'albero penso un paio d'ore al giorno, a me da fastidio lo sfarfallio quindi se posso le tengo spente. Anni fa mettevamo luci anche sotto il portico, cosa che non facciamo più mentre le luci che mia mamma mette fuori dalle finestre con i rami di pino restano accese un paio d'ore e le spegniamo quando andiamo a dormire. Non abbiamo ancora addobbato niente quindi in realtà sono accese poche ore per pochi giorni
🎄 11 Dicembre – La magia delle luci… con un tocco di consapevolezza ✨
Le luci natalizie rendono questo periodo ancora più speciale, ma possiamo goderci tutta la loro magia senza sprechi. Oggi ho scelto di ridurre il consumo energetico impostando un timer per le mie decorazioni e utilizzando solo luci LED, che consumano fino all’80% in meno rispetto a quelle tradizionali.
Un piccolo gesto, ma sufficiente per illuminare l’atmosfera… non l’impatto ambientale ✨💡 A volte basta davvero poco per fare la differenza.
quest'anno ho comprato second hand delle candele che non si consumano, ma si ricaricano, fanno un bell'effetto e io che ho un debole per le candele non ho resistito…. sono a led e le tengo accese in giro per casa, fanno compagnia
Uno dei ricordi più belli del Natale da bambina era l'albero vero, il suo profumo…uno riuscimmo a farlo attecchire in giardino… A casa mia pure ho provato ad avere un albero vero, ma quando arrivava il caldo, anche se era sul balcone all'ombra, non sopravviveva…e non ci sono vivai o altri luoghi dove si possano restituire. Così piuttosto che vederli morire ho preso un albero finto che stava a casa dei miei da anni, mia madre nel tempo si era "scocciata" e l'aveva sostituito, adesso è con me da almeno 5-6 anni, e lo aspettano ancora molti anni di onorata carriera 😁 Le decorazioni sono un mix di ricordi, peluche, lavoretti di mio figlio da piccolo o miei di quando facevo i mercatini, è sempre una gioia tirarli di nuovo fuori In foto, 3 lavoretti miei e un dono da parte dei genitori all'asilo 🥰
Ho ridotto il consumo con le luci, perché…beh semplicemente mi dimentico di accenderle 🤣 non imposto timer, le accendo manualmente, quelle fuori le dimentico sempre, e il salone, in cui c'è l'albero, tra lavoro e altro lo viviamo molto poco quindi sono poche le sere in cui accendiamo…poco romantica come spiegazione ma efficace 😁
Ahahah anch'io mi dimentico di accenderle 🤣
Abbiamo un albero grande e uno piccolo, ma solo quello grande è illuminato. Non abbiamo un temporizzatore, ma il vecchio metodo manuale: attacchiamo la spina quando si fa buio e la stacchiamo prima di andare a letto. 🎅🏻
Come detto nella sfida dell’8 dicembre la nostra pachira acquatica🙈 non é addobbata ma per sentire un po’ dello spirito del Natale ho ‘addobbato’ attorno al Gohonzon🥹🎄🙏🏼✨🪷
Accendo l'albero solo la sera, circa 1 ora. Poi lo spegniamo perché sennò consumerebbe tanta energia. Comunque abbiamo optato per lucine led, che consumano meno!
Questa busta mi accompagna sempre ovunque io vada. L'ho acquistata a New York tanti anni fa e durante uno dei diversi cambi di camera che ho fatto durante gli anni dell'università si è macchiato di inchiostro, uso sempre la penna stilografica senza cartucce quindi può capitare di chiudere male la boccetta. Questa macchia l'ha resa ancora più speciale Adesso dentro c'è tutto quello che mi serve per rendere tutto un po' più sopportabile, tappi per le orecchie, delle caramelline, un olio essenziale se ci sono odori che mi danno fastidio, un fidget toy strategie per gestire i momenti più complicati. É una specie di kit di sopravvivenza e mi aiuta moltissimo. Viste le mie ipersensibilità quasi sempre tutto diventa "troppo" in questo modo diventa un po' più sopportabile
Tra gli oggetti a me più cari e che fanno parte della mia vita da molto ci sono sicuramente i pianoforti: Foto 1: il "vecchietto", un pianoforte di inizio '900 -forse anche fino '800, che era stato lasciato su un giroscale da una signora che i miei genitori, quando avevo circa 8-10 anno, hanno preso e fatto sistemare per bene. Essendo rimasto nella casa dei miei, un paio di anni fa abbiamo deciso di donarlo a un altro appassionato (purtroppo fatica a tenere l'accordatura e per me che oramai canto più che suonare era un problema averlo accordato mezzo tono sotto) Foto 2: il pianoforte di casa nostra, era del papà di mio marito, lasciato inutilizzato per tanti anni ma per fortuna di buona qualità, quindi è bastato poco per farlo tornare in forma 🤩 Spero di trasmettere la passione per la Musoca anche ai piccoli cosi questo strumento avrà ancora una lunga vita! 🩷🎶
Originaria della zona di Assisi, Spello e Foligno, la Rocciata non è solo un dolce, ma un viaggio nel tempo. Simile allo strudel trentino, il suo ripieno celebra gli ingredienti tipici dell’Umbria: mele, noci, uvetta, pinoli e cannella, avvolti in una sfoglia sottile e croccante. Perfetta per le festività autunnali e natalizie precedendo la diffusione del panettone! Recentemente, la Rocciata ha raggiunto un traguardo storico a Foligno, dove l’Accademia Italiana della Cucina (AIC) ne ha ufficializzato e tutelato la ricetta, riconoscendola come simbolo della tradizione culinaria umbra. Questo dolce ha radici antichissime: si parla di una storia di tremila anni! La sua forma arrotolata evoca l'Uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo del tempo che ritorna. Studi collegano la Rocciata a un dolce descritto da Catone il Censore nel 160 a.C., confermando il suo profondo legame con la storia alimentare locale. Dalla memoria popolare a icona tutelata, la Rocciata è una delizia da assaggiare! Vuoi conoscere la ricetta ufficiale della Rocciata riconosciuta dall'AIC? Ecco il link: https://www.umbria.camcom.it/la-camera/comunicati-stampa/la-rocciata-di-foligno-il-dolce-della-tradizione-entra-ufficialmente-nella-storia-della-gastronomia La foto del post è dello scorso anno perchè non sono riuscito ancora a farla! Appena pronta condividerò la foto…
La mia idea di Natale, un tempo? Un sobrio presepe in miniatura, tutto qui. Poi sono arrivate le nozze e, con loro, l'impatto di un gigante verde finto. Ricordo ancora la “missione Abete Perfetto”: cinque viaggi. Sì, cinque. Ma ne è valsa la pena, perché un albero così grande meritava un'anima. La rivoluzione è stata opera di mia moglie, la vera artista di casa. È scattata una dolcissima tradizione: ogni anno, lei crea un ornamento fatto a mano, unico e pieno di cuore. Non sono semplici addobbi; sono capsule del tempo. Ogni volta che li appendiamo, riviviamo un Natale passato, un pezzo della nostra storia appeso ai rami. Oggi, il nostro albero è il fulcro delle festività e il manifesto del nostro amore e della nostra creatività. Certo, dopo tutti questi anni è un po' sfoltito e ha perso qualche ago (pur essendo di plastica!), ma ne abbiamo ammortizzato l'impatto ambientale e ha più storia di un cimelio. È un po' come me: un “classico” che ha qualche anno e qualche capello in meno ma siamo entrambi qui, ricchi di ricordi più che mai, grazie a questa tradizione che resiste al tempo.
Selfie in ascensore (di un paio di mesi fa però) con maglietta e giacca donate da un'amica, pantaloni prestati da un'altra… uno swap per modo di dire perché in quell'occasione ho preso senza dare nulla, ma alla prima opportunità restituirò il favore donando quello che io non uso più
Le mille vite dello zaino che mi accompagna dalle superiori, o forse addirittura dall'ultimo anno di medie, ha circa 20 anni e inizia a dimostrarli..(avrà presto bisogno di un intervento di recupero degli spallacci) ma è perfetto per ogni occasione: ha trasportato libri, é stato bagaglio a mano, ora è praticamente la mia borsa quotidiana perché contiene perfettamente tutto ciò che mi serve per il lavoro(andando in bici é molto pratico) ma è stato utile anche nelle piccole gite prima con gli amici poi con i bambini. Avrebbe tante storie da raccontare e non ha paura di niente …come si vede in foto neanche di attraversare la città dopo la pioggia se io mi scordo di rimontare i parafanghi dopo aver sistemato la bici 🫠 insostituibile!!!
Non ci sono ricette tipiche casertane, noi ovviamente le prendiamo da Napoli. Ecco qui i miei struffoli, che io preparo un po' diversamente da quelli tradizionali: i miei sono più grandi e morbidi, i classici invece sono piccoli e "spaccadenti" 😅
buonissimi! avevamo un'amica che ce li regalava sempre! 🥹😍
Non ho dubbi: questa bambola è l'oggetto che dura nel tempo, da taaaanto tempo. Ero una bimbetta quando la mia bis-nonna Menta ce la regalò. Piacque subito anche a mia madre che la teneva in camera, le lavava il vestito e talvolta lo rammendava. Non è di gomma, non so dire di che materiale sia. Ha accompagnato tanti momenti a casa nostra. Quando è nata? Senz'altro nei primi anni del 900. Ora l'ho portata a casa e mi osserva dal mio comò in camera. E' un bellissimo ricordo!
🎄 10 Dicembre – La forza delle cose che restano
Ci sono oggetti che non scegliamo solo per il loro uso, ma per ciò che raccontano. Oggi voglio condividere la storia di tre oggetti per me speciali: un braccialetto, una collana e un paio di orecchini che mia nonna mi ha regalato durante uno dei suoi viaggi in Terra Santa.
Non sono solo gioielli: sono un pezzo di lei, del suo modo di vedere il mondo e della sua capacità di portare a casa ricordi che parlano. Ogni volta che li indosso mi ricordano la sua forza, la sua dolcezza e la sua curiosità inesauribile. Sono diventati per me un simbolo di legami che durano nel tempo – più preziosi di qualunque materiale.
Prolungare la vita delle cose (e dei ricordi che custodiscono) è uno dei gesti più semplici e potenti per vivere con consapevolezza. Alcuni oggetti non sono solo oggetti: sono eredità emotive.
📸 Foto alla fine del post per completare l’attività.
🩷🩷🩷
Appena passate in biblioteca ed è arrivato il prestito interbibliotecario che avevo richiesto, cercando un libro citato da @MartinaNoor 😊 Avere tante biblioteche in rete, sparse per tutta la provincia, è un servizio molto utile che permette di trovare quasi sempre il titolo che si sta cercando e riceverlo nella propria biblioteca di riferimento. C'è qualche biblioteca che non aderisce, tra cui il capoluogo di Provincia 😅, ma nel complesso è davvero efficiente.
Questa calamita a forma di Mini la conservo da quando sono piccolina. Racchiude in sé un ricordo d'infanzia che al solo pensarci mi fa ancora emozionare.🚗
Era una bella domenica pomeriggio e mio padre mi aveva portato al cinema a vedere Koda fratello orso (che piantino che mi fa ancora fare, quel meraviglioso cartone animato!). In sala eravamo solo in quattro: io e mio papà e un'altra bimba con il suo papà. Scambiando qualche chiacchiera, abbiamo scoperto di chiamarci con lo stesso nome (in quegli anni, non era così comune). Quante probabilità c'erano? È stato davvero sorprendente. Al ritorno, su un mercatino dell'usato abbiamo incontrato un amico di papà che mi ha dolcemente regalato questa calamita. La mini era una macchina per la quale provavo simpatia, fu una bella coincidenza. La calamita non funziona, eppure la conservo sul mio comodino come portafortuna e come ricordo di una meravigliosa giornata.
Che storia dolcissima 💛 Si sente davvero tutto il calore di quel ricordo: la magia di una domenica semplice ma speciale, la sorpresa di trovare un'altra bimba con il tuo stesso nome, l'emozione del film, quel gesto gentile al mercatino… Sono quei momenti che restano impressi senza bisogno di essere grandi o eclatanti.
Viva la Musica!
Mi è difficile scegliere un solo oggetto perché non butto via niente😂 ho scelto il mio fedele zaino da montagna che uso anche come bagaglio a mano in aereo. L'ho preso ormai qualche anno fa (mi sembra nel periodo del covid) e lo terrò ancora per molto perché è comodissimo e resistente
L'Alce: Bisogni Essenziali e Ruolo Ecologico. L'alce è un animale che ha bisogno di un ambiente specifico per prosperare, e allo stesso tempo, svolge una funzione vitale nel mantenimento dell'equilibrio naturale. Per vivere bene, l'alce ha bisogno di: Essendo un erbivoro, l'alce richiede una dieta ricca e diversificata che cambia con le stagioni. Necessita di: Foglie, Rametti e Cortecce durante tutto l'anno. Vegetazione Acquatica (alghe, piante di palude), che è fondamentale per la sua nutrizione. Germogli freschi e Piante Erbacee disponibili soprattutto in primavera ed estate. L'alce è solitario per gran parte dell’anno, il che implica la necessità di vaste aree di habitat dove possa muoversi indisturbato. Ha bisogno di poter utilizzare le sue vocalizzazioni (fischi, grugniti, richiami) per comunicare, specialmente per i rituali di accoppiamento. Deve avere un ambiente in cui i maschi possano diventare occasionalmente territoriali e combattivi durante la stagione degli accoppiamenti senza minacce esterne. L'alce non è solo un consumatore, ma anche un attore ecologico cruciale che modella attivamente il suo habitat: La sua attività di foraggiamento (il continuo consumo di piante) è essenziale. Questo consumo crea spazi aperti all'interno delle foreste, rendendo l'habitat disponibile per altre specie che non potrebbero prosperare in una vegetazione troppo fitta. Attraverso il consumo di piante acquatiche, l'alce aiuta a mantenere i complessi ecosistemi lacustri sani e bilanciati, prevenendo la crescita eccessiva di alghe e vegetazione di palude. In sintesi, l'alce è fondamentale per la biodiversità e la salute delle foreste boreali e degli specchi d'acqua in cui vive. fonte: https://naturx.it/animali/lalce-gigante-della-natura-e-simbolo-di-forza-e-resilienza/?amp=1 foto dx https://imieianimali.it foto sx alce autoprodotto