📵 La mia ora hygge senza notifiche
Oggi ho dedicato un’ora intera solo a me, senza suoni, vibrazioni o schermi. Ho messo il telefono in modalità aereo e sono uscita a fare una camminata lenta. L’aria fresca, i piccoli rumori della natura e il ritmo dei miei passi mi hanno riportato nel qui e ora.
A un certo punto mi sono fermata su una panchina, semplicemente a osservare: le persone che passavano, il cielo che cambiava colore, i dettagli che normalmente mi sfuggono. È incredibile quanta pace si ritrovi quando si lascia che il mondo digitale resti in pausa per un momento.
Quest’ora offline mi ha fatto respirare più a fondo, rallentare e ricordarmi che il presente è il luogo più prezioso da abitare.
🌱 Consiglio sostenibile: meno tempo online significa meno consumo di server… e più energia per la vita reale.
Questa è una piccola sfida che vinco alla grande, rido!✨
Per quanto riguarda le luci natalizie, in casa abbiamo solo quelle poste sull'albero che mettiamo per "completezza" ma che accendiamo - se ci va - solo durante qualche cena domenicale. Altrimenti, l'albero di Natale resta sempre spento!🎄
A prima vista sembra una pallina scintillante di Natale? Sorpresa! È la cuccia del nostro Speedy, che adora farsi illuminare dalle sue lucine lampeggianti. Si posiziona sempre con il musetto fuori per godersele al meglio! Per quanto riguarda l'esterno, ho ridotto le luminarie (visto che alcune si sono rotte) e installato dei pratici temporizzatori per risparmiare energia.
Messaggio del Mercato Contadino Perugia di Campagna Amica. 💛La cucina italiana non è solo cibo: è cultura, storia, memoria, famiglia. 📌Domani, dalle 11:00 alle 12:30, al Mercato Contadino Perugia celebriamo il suo riconoscimento come patrimonio UNESCO, con un percorso dedicato ai sapori e alle tradizioni che ci uniscono. 🇮🇹Un appuntamento per scoprire, assaggiare, imparare e sentirci parte di qualcosa che appartiene a tutti noi.
Vi aspettiamo!
Ahah soluzione pratica e a impatto zero! 😄 A volte basta avere i vicini “luminosi” per godersi l’atmosfera senza dover attaccare nemmeno una presa. E in casa ognuno fa come si sente: minimalismo natalizio promosso! 🎄✨
Essendo di Bologna a Natale non possono mai mancare i mitici: Tortellini in brodo.
Per il brodo: 1 cappone o gallina + 1 pezzo di manzo 1 sedano, 1 carota, 1 cipolla
BONUS ricetta natalizia Islandese 🇮🇸
Laufabrauð (pane decorato di Natale)
È un sottilissimo “pane” fritto, spesso decorato con motivi geometrici tradizionali.
Ingredienti (circa 20 pezzi) - 500 g farina - 1 cucchiaino di sale - 1 cucchiaio di zucchero - 50 g burro - 250–300 ml latte caldo - Olio per friggere
Porto ad una cena con amici questa torta salata vegana con hummus, patate e cipolle
Siccome ci stiamo avvicinando alle feste vi lascio il link per il mio profilo Vinted dove potrete trovare tante idee carine per i vostri regali sostenibili.
Non so se vale come swap: Questi accessori li avevo confezionati per il 4^ compleanno di mia nipote con pezzetti di recupero, ora che lei ha ampiamente superato l'età dei travestimenti li ha a sua volta donati a mia figlia
Il nostro timer è stato prestato all'albero condominiale perché la nostra vicina lo accendeva la mattina quando usciva per andare in ufficio e la sera prima di andare a letto doveva scendere apposta per spegnerlo; il timer invece ci permette di accenderlo nel pomeriggio e di far si che si spenga in automatico. L'albero sul nostro balcone invece ha le luci collegate a una multipla così che anche i bambini lo possano accendere/spegnere come un normale interruttore.
è un'opzione! 🤣
evviva!!!!!!
Che bello! Ne sono contenta! Quando ho letto che oggi eravate a Milano ero curiosa di vedere cosa avreste mangiato 😋
nascondere l'elefante nella stanza. Non spreco altre parole
Abbiamo sostituito, negli anni, le luci che avevamo da tanto tempo con luci a led per consumare di meno. Non le teniamo molto accese però, quelle dell'albero penso un paio d'ore al giorno, a me da fastidio lo sfarfallio quindi se posso le tengo spente. Anni fa mettevamo luci anche sotto il portico, cosa che non facciamo più mentre le luci che mia mamma mette fuori dalle finestre con i rami di pino restano accese un paio d'ore e le spegniamo quando andiamo a dormire. Non abbiamo ancora addobbato niente quindi in realtà sono accese poche ore per pochi giorni
🎄 11 Dicembre – La magia delle luci… con un tocco di consapevolezza ✨
Le luci natalizie rendono questo periodo ancora più speciale, ma possiamo goderci tutta la loro magia senza sprechi. Oggi ho scelto di ridurre il consumo energetico impostando un timer per le mie decorazioni e utilizzando solo luci LED, che consumano fino all’80% in meno rispetto a quelle tradizionali.
Un piccolo gesto, ma sufficiente per illuminare l’atmosfera… non l’impatto ambientale ✨💡 A volte basta davvero poco per fare la differenza.
quest'anno ho comprato second hand delle candele che non si consumano, ma si ricaricano, fanno un bell'effetto e io che ho un debole per le candele non ho resistito…. sono a led e le tengo accese in giro per casa, fanno compagnia
Uno dei ricordi più belli del Natale da bambina era l'albero vero, il suo profumo…uno riuscimmo a farlo attecchire in giardino… A casa mia pure ho provato ad avere un albero vero, ma quando arrivava il caldo, anche se era sul balcone all'ombra, non sopravviveva…e non ci sono vivai o altri luoghi dove si possano restituire. Così piuttosto che vederli morire ho preso un albero finto che stava a casa dei miei da anni, mia madre nel tempo si era "scocciata" e l'aveva sostituito, adesso è con me da almeno 5-6 anni, e lo aspettano ancora molti anni di onorata carriera 😁 Le decorazioni sono un mix di ricordi, peluche, lavoretti di mio figlio da piccolo o miei di quando facevo i mercatini, è sempre una gioia tirarli di nuovo fuori In foto, 3 lavoretti miei e un dono da parte dei genitori all'asilo 🥰
Ho ridotto il consumo con le luci, perché…beh semplicemente mi dimentico di accenderle 🤣 non imposto timer, le accendo manualmente, quelle fuori le dimentico sempre, e il salone, in cui c'è l'albero, tra lavoro e altro lo viviamo molto poco quindi sono poche le sere in cui accendiamo…poco romantica come spiegazione ma efficace 😁
Ahahah anch'io mi dimentico di accenderle 🤣
Abbiamo un albero grande e uno piccolo, ma solo quello grande è illuminato. Non abbiamo un temporizzatore, ma il vecchio metodo manuale: attacchiamo la spina quando si fa buio e la stacchiamo prima di andare a letto. 🎅🏻
Come detto nella sfida dell’8 dicembre la nostra pachira acquatica🙈 non é addobbata ma per sentire un po’ dello spirito del Natale ho ‘addobbato’ attorno al Gohonzon🥹🎄🙏🏼✨🪷
Accendo l'albero solo la sera, circa 1 ora. Poi lo spegniamo perché sennò consumerebbe tanta energia. Comunque abbiamo optato per lucine led, che consumano meno!
Questa busta mi accompagna sempre ovunque io vada. L'ho acquistata a New York tanti anni fa e durante uno dei diversi cambi di camera che ho fatto durante gli anni dell'università si è macchiato di inchiostro, uso sempre la penna stilografica senza cartucce quindi può capitare di chiudere male la boccetta. Questa macchia l'ha resa ancora più speciale Adesso dentro c'è tutto quello che mi serve per rendere tutto un po' più sopportabile, tappi per le orecchie, delle caramelline, un olio essenziale se ci sono odori che mi danno fastidio, un fidget toy strategie per gestire i momenti più complicati. É una specie di kit di sopravvivenza e mi aiuta moltissimo. Viste le mie ipersensibilità quasi sempre tutto diventa "troppo" in questo modo diventa un po' più sopportabile
Tra gli oggetti a me più cari e che fanno parte della mia vita da molto ci sono sicuramente i pianoforti: Foto 1: il "vecchietto", un pianoforte di inizio '900 -forse anche fino '800, che era stato lasciato su un giroscale da una signora che i miei genitori, quando avevo circa 8-10 anno, hanno preso e fatto sistemare per bene. Essendo rimasto nella casa dei miei, un paio di anni fa abbiamo deciso di donarlo a un altro appassionato (purtroppo fatica a tenere l'accordatura e per me che oramai canto più che suonare era un problema averlo accordato mezzo tono sotto) Foto 2: il pianoforte di casa nostra, era del papà di mio marito, lasciato inutilizzato per tanti anni ma per fortuna di buona qualità, quindi è bastato poco per farlo tornare in forma 🤩 Spero di trasmettere la passione per la Musoca anche ai piccoli cosi questo strumento avrà ancora una lunga vita! 🩷🎶
Originaria della zona di Assisi, Spello e Foligno, la Rocciata non è solo un dolce, ma un viaggio nel tempo. Simile allo strudel trentino, il suo ripieno celebra gli ingredienti tipici dell’Umbria: mele, noci, uvetta, pinoli e cannella, avvolti in una sfoglia sottile e croccante. Perfetta per le festività autunnali e natalizie precedendo la diffusione del panettone! Recentemente, la Rocciata ha raggiunto un traguardo storico a Foligno, dove l’Accademia Italiana della Cucina (AIC) ne ha ufficializzato e tutelato la ricetta, riconoscendola come simbolo della tradizione culinaria umbra. Questo dolce ha radici antichissime: si parla di una storia di tremila anni! La sua forma arrotolata evoca l'Uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo del tempo che ritorna. Studi collegano la Rocciata a un dolce descritto da Catone il Censore nel 160 a.C., confermando il suo profondo legame con la storia alimentare locale. Dalla memoria popolare a icona tutelata, la Rocciata è una delizia da assaggiare! Vuoi conoscere la ricetta ufficiale della Rocciata riconosciuta dall'AIC? Ecco il link: https://www.umbria.camcom.it/la-camera/comunicati-stampa/la-rocciata-di-foligno-il-dolce-della-tradizione-entra-ufficialmente-nella-storia-della-gastronomia La foto del post è dello scorso anno perchè non sono riuscito ancora a farla! Appena pronta condividerò la foto…
La mia idea di Natale, un tempo? Un sobrio presepe in miniatura, tutto qui. Poi sono arrivate le nozze e, con loro, l'impatto di un gigante verde finto. Ricordo ancora la “missione Abete Perfetto”: cinque viaggi. Sì, cinque. Ma ne è valsa la pena, perché un albero così grande meritava un'anima. La rivoluzione è stata opera di mia moglie, la vera artista di casa. È scattata una dolcissima tradizione: ogni anno, lei crea un ornamento fatto a mano, unico e pieno di cuore. Non sono semplici addobbi; sono capsule del tempo. Ogni volta che li appendiamo, riviviamo un Natale passato, un pezzo della nostra storia appeso ai rami. Oggi, il nostro albero è il fulcro delle festività e il manifesto del nostro amore e della nostra creatività. Certo, dopo tutti questi anni è un po' sfoltito e ha perso qualche ago (pur essendo di plastica!), ma ne abbiamo ammortizzato l'impatto ambientale e ha più storia di un cimelio. È un po' come me: un “classico” che ha qualche anno e qualche capello in meno ma siamo entrambi qui, ricchi di ricordi più che mai, grazie a questa tradizione che resiste al tempo.
Selfie in ascensore (di un paio di mesi fa però) con maglietta e giacca donate da un'amica, pantaloni prestati da un'altra… uno swap per modo di dire perché in quell'occasione ho preso senza dare nulla, ma alla prima opportunità restituirò il favore donando quello che io non uso più
Le mille vite dello zaino che mi accompagna dalle superiori, o forse addirittura dall'ultimo anno di medie, ha circa 20 anni e inizia a dimostrarli..(avrà presto bisogno di un intervento di recupero degli spallacci) ma è perfetto per ogni occasione: ha trasportato libri, é stato bagaglio a mano, ora è praticamente la mia borsa quotidiana perché contiene perfettamente tutto ciò che mi serve per il lavoro(andando in bici é molto pratico) ma è stato utile anche nelle piccole gite prima con gli amici poi con i bambini. Avrebbe tante storie da raccontare e non ha paura di niente …come si vede in foto neanche di attraversare la città dopo la pioggia se io mi scordo di rimontare i parafanghi dopo aver sistemato la bici 🫠 insostituibile!!!
Non ci sono ricette tipiche casertane, noi ovviamente le prendiamo da Napoli. Ecco qui i miei struffoli, che io preparo un po' diversamente da quelli tradizionali: i miei sono più grandi e morbidi, i classici invece sono piccoli e "spaccadenti" 😅
buonissimi! avevamo un'amica che ce li regalava sempre! 🥹😍
Non ho dubbi: questa bambola è l'oggetto che dura nel tempo, da taaaanto tempo. Ero una bimbetta quando la mia bis-nonna Menta ce la regalò. Piacque subito anche a mia madre che la teneva in camera, le lavava il vestito e talvolta lo rammendava. Non è di gomma, non so dire di che materiale sia. Ha accompagnato tanti momenti a casa nostra. Quando è nata? Senz'altro nei primi anni del 900. Ora l'ho portata a casa e mi osserva dal mio comò in camera. E' un bellissimo ricordo!
🎄 10 Dicembre – La forza delle cose che restano
Ci sono oggetti che non scegliamo solo per il loro uso, ma per ciò che raccontano. Oggi voglio condividere la storia di tre oggetti per me speciali: un braccialetto, una collana e un paio di orecchini che mia nonna mi ha regalato durante uno dei suoi viaggi in Terra Santa.
Non sono solo gioielli: sono un pezzo di lei, del suo modo di vedere il mondo e della sua capacità di portare a casa ricordi che parlano. Ogni volta che li indosso mi ricordano la sua forza, la sua dolcezza e la sua curiosità inesauribile. Sono diventati per me un simbolo di legami che durano nel tempo – più preziosi di qualunque materiale.
Prolungare la vita delle cose (e dei ricordi che custodiscono) è uno dei gesti più semplici e potenti per vivere con consapevolezza. Alcuni oggetti non sono solo oggetti: sono eredità emotive.
📸 Foto alla fine del post per completare l’attività.
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Appena passate in biblioteca ed è arrivato il prestito interbibliotecario che avevo richiesto, cercando un libro citato da @MartinaNoor 😊 Avere tante biblioteche in rete, sparse per tutta la provincia, è un servizio molto utile che permette di trovare quasi sempre il titolo che si sta cercando e riceverlo nella propria biblioteca di riferimento. C'è qualche biblioteca che non aderisce, tra cui il capoluogo di Provincia 😅, ma nel complesso è davvero efficiente.
Questa calamita a forma di Mini la conservo da quando sono piccolina. Racchiude in sé un ricordo d'infanzia che al solo pensarci mi fa ancora emozionare.🚗
Era una bella domenica pomeriggio e mio padre mi aveva portato al cinema a vedere Koda fratello orso (che piantino che mi fa ancora fare, quel meraviglioso cartone animato!). In sala eravamo solo in quattro: io e mio papà e un'altra bimba con il suo papà. Scambiando qualche chiacchiera, abbiamo scoperto di chiamarci con lo stesso nome (in quegli anni, non era così comune). Quante probabilità c'erano? È stato davvero sorprendente. Al ritorno, su un mercatino dell'usato abbiamo incontrato un amico di papà che mi ha dolcemente regalato questa calamita. La mini era una macchina per la quale provavo simpatia, fu una bella coincidenza. La calamita non funziona, eppure la conservo sul mio comodino come portafortuna e come ricordo di una meravigliosa giornata.
Che storia dolcissima 💛 Si sente davvero tutto il calore di quel ricordo: la magia di una domenica semplice ma speciale, la sorpresa di trovare un'altra bimba con il tuo stesso nome, l'emozione del film, quel gesto gentile al mercatino… Sono quei momenti che restano impressi senza bisogno di essere grandi o eclatanti.
Viva la Musica!
Mi è difficile scegliere un solo oggetto perché non butto via niente😂 ho scelto il mio fedele zaino da montagna che uso anche come bagaglio a mano in aereo. L'ho preso ormai qualche anno fa (mi sembra nel periodo del covid) e lo terrò ancora per molto perché è comodissimo e resistente
Questo cestino da ricamo a cui sono molto affezionata mi accompagna da quando ero bambina.
Mia nonna mi insegnò a ricamare quando andavo alle elementari e questo è stato il mio primo e unico compagno di lavoretti.
Ho un mobiletto più grande dove tengo fili, stoffe e altro materiale utile, mentre in questo tengo un set base, anche per il rammendo e di volta in volta il sacchettino con i colori del ricamo del momento.
Anche adesso che mia nonna non c'è più, il cestino conserva i ricordi di tanti momenti passati insieme e mi accompagnerà per sempre.
Si chiama buccellato ma non è quello classico già conosciuto. Sono dei dolci ripieni di mandorle o fichi e ricoperti da una glassa bianca (o zucchero a velo se non hai voglia di farla) e si fanno nel mio paese. La ricetta è nel ricettario di mamma ma per farli ci vuole davvero tanta pazienza!! 😋
Ho comprato questo libro qualche settimana prima dell'apertura della Nuova stagione Greenapes… che coincidenza!! Ho pensato a quello che avrei letto nel periodo natalizio. I paesi del nord mi hanno sempre attratta, non so perché! Quindi, per la sfida, lèggerò tutte le fiabe, ma non adesso!! 😆
🍊 Pan giallo romano – Ricetta tradizionale
Ho pensato tanto a una ricetta e ho scelto un dolce molto amato da mia nonna che prendiamo dal panettiere. Si chiama Pantramvai è originario della brianza ma diffuso anche nel milanese. Deve il suo nome al fatto che fosse dato come resto del biglietto del tram. É un pane con l'uva, in cui l'uvetta praticamente supera il peso della farina, c'è un vero e proprio disciplinare per la sua produzione. Ricorda un panettone rustico ma è ugualmente buonissimo!
Foto dal web https://conventomonterosso.it/ricetta/pan-tramvai/
C'è un altro albero in casa di cui vorrei condividere la storia.. lui è piuttosto speciale perché è stato l'albero del mio mini monolocale padovano (20mq) quindi perfettamente proporzionato ad esso, in un Natale solotario per motivi di lavoro. Acquistato a un mercatino e creato da un ragazzo con autismo che ha trovato nella falegnameria una modalità di espressione. É piccolo ma per me davvero prezioso!
Questo albero di Natale era dei miai genitori, finché ero bambina lo decoravamo in casa, poi l'arrivo di Cleo una giovane e allegra cagnolina a far compagnia alla calma e vacchia Luny ha scombussolato la routine e padre ha iniziato a mettere le luci solo su un piccolo cipresso che teneva in vaso a bordura del balcone. Quindi per un po' l'albero è stato nella sua scatola nel sottotetto.. poi montato a metà per qualche anno é stato l'albero a lavoro da mia mamma e infine da 8 anni è diventato il nostro. Ora è montato per intero, decorarlo con i bambini é stato un po' come quando era arrivata Cleo 😵💫 ma alla fine ce l'abbiamo fatta 💪🏼 e anche se é un po' spelacchiato, qualche ramo non è proprio perfetto, luci e addobbi riescono comunque a rendere il suo fascino ipnotico.
Un dolce tipico di questo periodo, originario in particolare delle valli del Natisone, è la gubana. É un dolce lievitato ripieno di noci e uvetta. In passato veniva realizzato anche in casa, adesso è più raro farlo a casa ma viene soprattutto acquistato in pasticceria o al supermercato Esiste anche in versione più piccola, gli struky. Io non li mangio ma a mia mamma piacciono molto
Avevo bisogno di un quaderno e ho trovato questo a casa, mia mamma ci prendeva tutte queste cose sperando che imparassimo a disegnare o di risvegliare una qualche attitudine creativa che però è inesistente 😅 Non mi piaceva molto la copertina allora ho usato dei ritagli di una vecchia rivista per cambiare la copertina, adesso è pronto per essere usato!